Piede diabetico sportivo

I soggetti affetti da diabete di tipo I o II possono sviluppare una forma del piede diversa da quella degli atleti che quotidianamente si allenano e non soffrono di diabete. La patologia, chiamata appunto piede diabetico sportivo, colpisce il sistema nervoso periferico, danneggiando i nervi e compromettendo la corretta funzionalità degli arti inferiori.

Da sempre il piede diabetico rappresenta una sfida per il mondo medico, non solo per il considerevole aumento del numero di casi, ma per le drastiche complicanze che possono accompagnarlo. Gli specialisti sanno bene quanto sia importante riconoscere precocemente la malattia, dal momento che un’attenta e continua sorveglianza della patologia può ridurre le conseguenze del piede diabetico, che vanno dall’ulcera all’infezione sino all’amputazione.

La miglior prevenzione è anche sicuramente l’attività sportiva all’aperto.

I sintomi iniziali del piede diabetico sono principalmente la perdita dei peli, le unghie che iniziano a crescere male e la sensazione di freddo; sintomi molto comuni, spesso sottovalutati, che sono generalmente collegati alla situazione cardiovascolare già compromessa dal diabete. Dato che le arterie e i capillari dal ginocchio in giù finiscono per chiudersi progressivamente, i pazienti affetti da questa patologia non percepiscono più il loro arto e appoggiano il piede in maniera scorretta, favorendo indurimenti della pelle come ceratosi,calli e vesciche.

Con la perdita di sensibilità il paziente può non accorgersi di tagli accidentali, ustioni o comparsa di ulcere che, quindi, possono aggravarsi, infettarsi e causare, se non curate, una progressiva cancrena dei tessuti.

Anche fattori biomeccanici legati a deformità del piede, come teste metatarsali prominenti o dita del piede ad artiglio, determinano uno squilibrio a livello plantare, in particolare durante la camminata o la corsa. Questa pressione causa danni al tessuto, che possono determinare un principio di ulcera.

Tutte queste patologie possono comunque regredire, se torniamo a rispettare la natura dei nostri piedi: prediligiamo scarpe comode, costruite con materiali adeguati e, quando ne abbiamo la possibilità, camminiamo a piedi nudi. Anche l’idratazione e la limitazione dei cibi molto acidi sono determinanti, così come l’astensione da alcolici e fumo. Risulta infine decisivo poter contare su un bravo masso-fisioterapista, l’ideale sarebbe prendere appuntamento almeno una volta al mese per decontrarre i 19 muscoli, i 107 tendini e legamenti e le 26/28 ossa del nostro piede.

Così facendo si avrà una regressione delle patologie e un miglioramento notevole dei nostri risultati sportivi.

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