Preparazione sportiva per il calcio
Per preparazione sportiva per il calcio si intende lo sviluppo e la crescita delle singole capacità di ogni atleta, che nel tempo diventerà calciatore.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento sulla metodologia di allenamento e di gioco.
I giocatori sono sottoposti a un carico di lavoro anaerobico costantemente e con una intensità elevata per ogni singola seduta. Questo tipo di allenamento è accompagnato da un aumento degli infortuni gravi. Uno degli elementi del corpo umano più colpito dagli infortuni è il compartimento articolare e, in particolare, le ginocchia.
Gli allenamenti e la capacità aerobica e anaerobica del corpo umano
L’ossigeno (O2) è l’elemento più importante e indispensabile del nostro corpo e di conseguenza delle prestazioni sportive ed è il nostro primo alleato per ottenere un buon risultato sportivo e per evitare gli infortuni. Per incamerare e incrementare questo elemento è suggerita una corsa aerobica per un minimo di 40 minuti al giorno.
Chi vive sui campi da calcio, può confermare che si vedono tantissime esercitazioni che sollecitano solo l’aspetto anaerobico (carenza di ossigeno) che porta di conseguenza a violente e ripetitive contrazioni muscolari, tendinee e legamentose.
Negli ultimi anni il mondo del calcio si è arricchito nella preparazione atletica, sia utilizzando professionisti di altissimo livello che apparecchiature elettroniche. Fra i tanti metodi si può annoverare la Match Analysis, analisi accurata e approfondita di ogni dettaglio riguardante qualsiasi aspetto della performance di una gara. Si possono raccogliere anche informazioni dell’allenamento, ma in questo caso si parlerà di performance Analysis.
Il calcio e l’importanza di un allenamento aerobico
Facendo un esempio pratico, molti addetti ai lavori definiscono erroneamente lavoro aerobico un allenamento composto da 3 serie di corsa, eseguite in 6 minuti, con un recupero tra una serie e l’altra di 1 minuto. Questo tipo di allenamento va in contrapposizione con si può leggere nei testi di fisiologia umana.
Un’altra considerazione importante da fare è che per migliorare le prestazioni in ambito calcistico è necessario incrementare le sedute aerobiche e non lavorare solamente in carenza d’ossigeno cioè in anaerobiosi.
Il lavoro anerobico che la fa da padrona sui capi da calcio è l’esercizio più classico dello yo-yo (detto anche vai e torna). In questo tipo di allenamento si corre più volte alla massima velocità per una distanza predefinita.
E’ il caso di soffermarsi a riflettere sul metodo di incremento della massima velocità di corsa adottato per i calciatori. Nel 1896 alle prime olimpiadi, è stato stabilito il primo record del mondo di corsa nei 100 metri piani. In quell’occasione lo statunitense Thomas Burke tagliò il traguardo con il tempo di 11 secondi e 20 centesimi. Da quell’evento ci sono voluti 124 anni per raggiungere un nuovo record nei campionati di Berlino 2009. In quella occasione Usain Bolt ha tagliato il traguardo con il tempo di 9 secondi e 58 centesimi. Il precedente record è stato diminuito solamente di 1 secondo e 32 centesimi!
Se un super atleta che si allenava quasi tutti i giorni per due ore al giorno sulla distanza dei 100/200 metri, ha migliorato il record di 1 secondo e 32 centesimi in 124 anni, siamo sicuri di continuare a sottoporre i nostri calciatori a un allenamento che per l’80%, partita compresa, si basa sul lavoro anaerobico?
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