Metodo Lualdi per il nuoto

Parlare di nuoto mi riporta alla mente il periodo della gestazione: dal secondo trimestre fino alla rottura del sacco siamo immersi nell’acqua, ovvero il liquido amniotico.

Partendo da questo principio possiamo sicuramente affermare che il nuoto é una disciplina che ci appartiene.

In questi anni ho trattato molti nuotatori professionisti, amatori e triatleti.

Senza entrare nello specifico delle metodologie di allenamento, posso sicuramente dire che per migliore le prestazioni sportive natatorie, dobbiamo focalizzarci sul secondo elemento più importante della nostra vita: i piedi.

La pianta del piede nel nuoto

Come si può facilmente intuire, l’utilizzo dei piedi nel nuoto è ben diverso da quello che possiamo sperimentare durante una camminata o una corsa: nel nuoto la pompa venosa che si trova sotto la pianta del piede, viene stimola molto poco.

La mancanza di attivazione della pompa venosa provocherà una risposta diversa nell’eliminazione dell’anidride carbonica per ogni singola seduta di allenamento.

Un’altra situazione da valutare con attenzione per un nuotatore è la quantità di sostanze presenti nell’acqua delle piscine, come il cloro che alla lunga può portare a irritazioni cutanee e ad allergie dell’apparato respiratorio.

Di solito la disciplina del nuoto viene pratica prevalentemente al coperto, in questo ambito l’ambiente della piscina, può avere un notevole tasso di anidride carbonica e umidità che non facilitano la respirazione di coloro che vivono e si allenano in questi luoghi.

Quando mi allenavo nel nuoto, lo facevo prevalentemente di sera e, vi posso garantire che è stato un grave errore in quanto il nostro organismo dà il meglio di sé nelle prime ore del mattino.

Basta sfogliare un libro di fisiologia o di endocrinologia per conoscere i cicli circadiani e capire come gli ormoni rendano al massimo proprio nelle prime ore della giornata.

L’importanza di integrare con allenamenti di corsa

Altro consiglio per migliorare “le nostre prestazioni in modo naturale e vincente” è quello di integrare l’allenamento di base con sedute di corsa all’aperto in modo da migliorare la capacità aerobica.

Altrettanto importante è valutare lo stato di idratazione del nostro organismo, che deve essere aumentato nell’ambito della singola seduta di allenamento, e quindi nel complessivo fabbisogno giornaliero.

Buona nuotata e cerchiamo anche di correre liberi verso i nostri successi.

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